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Battelli

Ammiraglio Attilio Duilio Ranieri


Il Smg. SAINT BON, come più speditamente veniva nominato, era uno dei quattro battelli della classe “AMMIRAGLI”, intitolati a figure di spicco nella storia della Marina italiana: Saint Bon, Millo, Caracciolo e Cagni. Di essi, solo quest’ultimo sopravvivrà alla 2ª G.M.

Concepiti per la guerra di corsa in acque lontane, questi battelli offrivano prestazioni elevatissime di autonomia, armamento e affidabilità, eccezionali anche per la tecnologia odierna dei sommergibili convenzionali. Questa classe fu certamente la migliore realizzata fino ad allora e fu un peccato che le stringenti esigenze belliche costrinsero a farne un uso improprio, in missioni di trasporto.

Il SAINT BON, costruito nei cantieri C.R.D.A. di Monfalcone (GO), era stato impostato il 16 settembre 1939 e varato il 6 giugno del ’40. Consegnato ufficialmente alla Marina il 1° marzo del ’41, esso rimase ancora in cantiere per l’esecuzione di alcune modifiche, fra cui la sostituzione della falsa torre originaria, troppo vistosa alla luce della prima esperienza di guerra, con una più piccola, detta di tipo “tedesco”. Entrerà effettivamente in servizio il 12 giugno successivo.

Attività Operativa

Dopo un breve periodo di addestramento il SAINT BON, al comando del Cap. Corv. Gustavo MINIERO, viene impiegato – come gli altri battelli della classe – in missioni di trasporto verso l’Africa settentrionale, dove urgono disperatamente rifornimenti di munizioni e di carburante. Per questa funzione, i quattro battelli vengono adattati allo stivaggio di carburante in lattine.

La sua prima missione prevede il trasporto di 153 t di benzina a Bardia (Libia). Salpato da Taranto il 10 ottobre del ’41, nella notte del 12, mentre naviga in superficie a circa 100 miglia da Bardia, viene attaccato da un aereo che, però, viene respinto (e forse colpito) con le armi di bordo. Sbarcato il carico e ripartito per Taranto, il giorno 14, a circa 75 miglia a nord-ovest di Creta, subisce un altro attacco aereo con sgancio di bombe, fortunatamente sventato anche questa volta. Fra il 16 novembre e il 21 dicembre svolge altre missioni con destinazione Bardia, Derna e Bengasi.

Nell’ultima sua missione, il battello parte da Taranto il 4 gennaio ’42, diretto a Tripoli passando a nord della Sicilia, con un carico di oltre 155 t fra carburanti e munizioni. Il mattino del giorno 5, alle ore 5.42, all’altezza di Punta Milazzo, il SAINT BON viene raggiunto da uno dei siluri lanciatigli dal sommergibile inglese UPHOLDER, uno fra i più attivi in Mediterraneo. Il siluro colpisce al centro a dritta e provoca l’esplosione del carico di benzina. Il battello affonda rapidamente, portando con sé tutto l’equipaggio tranne tre superstiti: si salvano il S.Ten.Vasc. Luigi CUOMO, il Serg. S Valentino CECCON e il C° Sil. Ernesto FIORE, raccolti dal sommergibile inglese.

Durante la sua breve vita operativa il SAINT BON ha svolto cinque missioni, trasportando un totale di oltre 700 t di materiali.


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