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Affondamento dell'Esperia

by Cristiano D'Adamo


Da “La Difesa del Traffico con l’Africa Settentrionale”, pubblicato dall'Uffio Storico della Marina Militare:
La perdita più dolorosa del mese di agosto 1941 fu però indubbiamente quella del piroscafo ESPERIA di oltre 11.000 tonn. s. 1., affondato da sommergibile, quando era già a breve distanza dal porto di Tripoli.

Il convoglio, partito da Napoli alle ore 02.00 del 19 agosto, era composto dai P.fi MARCO POLO (capo convoglio, contrammiraglio Canzoneri), ESPERIA (com.te militare cap. di vasc. Raggio; com.te civile cap. 1. e. Stagnare) e dalle motonavi NEPTUNIA e OCEANIA, e fu avviato per la rotta a ponente di Malta (Canale di Sicilia, Pantelleria, Kerkennah). Alla partenza da Napoli la scorta era costituita dai Ct. VIVALDI (e. s.), DA RECCO, GIOBERTI, ORIANI; sul VIVALDI aveva preso imbarco, per l'occasione, il contrammiraglio Amedeo Nomis di Pollone (1) quale Comandante superiore in mare.

Alle 13.30 la scorta fu rinforzata dalla Tp. DEZZA ed alle 14.50, poco a nord di Marettimo, all'inizio del tratto più pericoloso della traversata, anche dai Ct. MAESTRALE, GRECALE, SCIROCCO.
Durante tutta la navigazione diurna, sia in Tirreno sia nel Canale di Sicilia, il convoglio fu inoltre scortato da aerei S. 79 e CR 42 e, nel tardo pomeriggio del 19, anche da idrovolanti Cant Z 506 per protezione antisommergibile.

Dalle 17.20 alle 18.30, a settentrione di Pantelleria, il convoglio subì due successivi attacchi subacquei, ed entrambe le volte i siluri, tempestivamente avvistati dalle unità di scorta, furono evitati con la manovra. Ai sommergibili attaccanti fu data caccia per circa un'ora dal VIVALDI e dal GIOBERTI senza apprezzabili risultati.

Alle ore 01.00 del 20 agosto i Ct. MAESTRALE e GRECALE rientrarono a Trapani, cosicché la scorta navale rimase costituita dai Ct. VIVALDI, DA RECCO, ORIANI, GIOBERTI, SCIROCCO e dalla Tp. DEZZA, ai quali si aggiunsero la Tp. PARTENOPE e due MAS di Tripoli, quando - alle 8.30 - il convoglio imboccò la rotta di sicurezza.

Intanto fino dall'alba aveva ripreso a volare nel ciclo del convoglio la scorta aerea formata da velivoli da combattimento e da idrovolanti Cant Z 501, questi ultimi per protezione antisommergibile. La formazione era poi preceduta da un gruppo di dragamine che già da molte ore perlustravano le acque in cui l'importante convoglio sarebbe passato.

Erano state prese, insomma, tutte le precauzioni che umanamente potevano prendersi per garantire la sicurezza dei mercantili, ma purtroppo neanche questo cospicuo spiegamento di mezzi difensivi riuscì ad evitare che il convoglio fosse attaccato da un sommergibile britannico.

Dalla documentazione britannica risulta che in quei giorni ben tre sommergibili erano in agguato nelle immediate vicinanze della rotta di sicurezza di Tripoli:
l'UNIQUE, il P. 32 ed il P. 33 (il fatto non era eccezionale perché i sommergibili inglesi erano generalmente in agguato nei punti focali del traffico con la Libia); dei tre battelli il P. 32 ed il P. 33 si persero entrambi (v. elenco smgg britannici affondati, nel cap. XI), l'UNIQUE invece, superando la barriera difensiva delle unità di scorta, riuscì a portarsi a breve distanza dal Piroscafo ESPERIA ed a silurarlo.

Sull'attacco subacqueo, che provocò la perdita del piroscafo così riferisce l'ammiraglio Nomis di Pollone, Comandante superiore in mare:
" Alle ore 10.20 del giorno 20 agosto il convoglio costituito dai piroscafi MARCO POLO (Contrammiraglio Canzoneri, Capo convoglio) ESPERIA, Mn. NEPTUNIA ed OCEANIA, scortato dai Ct. VIVALDI (Contrammiraglio Nomis di Pollone comandante superiore in mare), GIOBERTI, DA RECCO, ORIANI, SCIROCCO, dalla Tp. DEZZA, da due MAS di Marina Tripoli e preceduto dalla Tp. pilota PARTENOPE, si trovava nel punto a miglia 11 per rilevamento vero 318° dal faro di Tripoli e procedeva alla velocità di 17 nodi sulla rotta di sicurezza n. 3 (rotta vera 138).
La formazione era sorvolata da scorta aerea composta di 2 Cant Z 501 e 2 apparecchi da caccia.

Tutte le unità di scorta, ad eccezione della Tp. pilota, navigavano zigzagando; sebbene il convoglio si trovasse già sulla rotta di sicurezza, erano stati mantenuti sia la formazione di navigazione in mare aperto, sia lo zigzagamento della scorta per la constatata frequente presenza di sommergibili in vicinanza della costa libica.
Nei pressi del punto A di attcrraggio a Tripoli erano state lanciate da ORIANI 6 b.t.g a scopo intimidatorio.

Alle ore 10.20, senza alcun avvistamento di periscopio, lo ESPERIA vedeva sulla sinistra una scia di siluro vicinissima al bordo e diretta quasi normalmente alla nave. Prima che fosse possibile eseguire qualsiasi manovra, l'ESPERIA veniva colpito dal siluro poco a proravia della plancia; lo scoppio era immediatamente seguito dalla esplosione di altri due siluri, uno al centro della nave (locale caldaie) e l'altro verso poppavia. L'ESPERIA assumeva subito uno sbandamento sensibile sulla sinistra; per effetto di questo e del notevole abbrivio, la nave veniva di circa 40° a sinistra e, a poco a poco, si fermava.
Le unità del convoglio accostavano subito sulla dritta come previsto dalle norme, ma poco dopo il MARCO POLO alzava il segnale "I T" (seguitemi) e dirigeva a tutta forza per Tripoli preceduto dalla Torpediniera pilota e seguito dalle altre navi del convoglio. Tale pronta decisione del Capo convoglio è stata quanto mai opportuna perché una prolungata deviazione dalla rotta avrebbe potuto portare le navi in acque pericolose per gli sbarramenti protettivi.

Nel frattempo sull'ESPERIA si tentava di mettere in mare le imbarcazioni, ma la manovra riusciva solo parzialmente per lo sbandamento eccessivo e per l'abbrivio residuo della nave.

Alle ore 10.31 l'ESPERIA, completamente abbattuto sul lato sinistro, affonda con la prora in basso senza peraltro generare eccessivo gorgo.

Mentre in un primo tempo le esplosioni contro il fianco dell'ESPERIA erano di natura indeterminata, potendo esse attribuirsi, da un osservatore esterno alla nave, tanto a siluro come a mine o anche a bombe di aerei da alta quota, pochi minuti dopo alcune bombe lanciate dagli aerei di scorta a circa 1000 metri al traverso a sinistra dell'ESPERIA permettevano di stabilire che gli scoppi erano dovuti a siluri lanciati da un sommergibile.

Ordino allora ad ORIANI, SCIROCCO e DEZZA di portarsi nella zona dei naufraghi e di effettuarne il salvataggio; il GIOBERTI procedeva intanto con i MAS a dar caccia al sommergibile, coadiuvato successivamente dal DA RECCO, che in primo tempo avevo designato per accompagnare i piroscafi nella rotta di allontanamento.
Alle ore 12.00 giungevano sul posto tre rimorchiatori ed alcuni motovelieri di Marina Tripoli. Poiché nel frattempo la maggior parte dei naufraghi erano stati recuperati dalle unità di scorta, ordinavo a queste di dirigere per Tripoli per non sottoporle ad ulteriori rischi di attacco da parte del sommergibile, lasciando sul posto il DEZZA a protezione dei mezzi di salvataggio di Marilibia.
Persone Salvate
dal VIVALDI 76
dall'ORIANI 254
dallo SCIROCCO 471
dal DEZZA 61
dai mezzi di Marina Tripoli 277
Totale 1139

Osservazioni e proposte. - Le circostanze descritte in cui si è verificato l'attacco fanno supporre che il sommergibile abbia eseguito un lancio a brevissima distanza probabilmente in base a rilevamenti idrofonici. E' possibile che l'arrivo del convoglio fosse noto al nemico, poiché esso era stato attaccato la sera precedente da sommergibile in prossimità di Pantelleria con lancio di due siluri... ".
Il piroscafo MARCO POLO, e le motonavi NEPTUNIA ed OCEANIA, come è precedentemente detto, dopo l'attacco dello UNIQUE, proseguirono per Tripoli, entrando in porto alle 12.30.

Effettuato rapidamente lo sbarco degli uomini e la discarica dei materiali, i tre mercantili ripartirono da Tripoli per Napoli alle 17 del 21 agosto con la scorta dei Ct. VIVALDI (e. s.), DA RECCO, ORIANI, GIOBERTI, SCIROCCO."

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