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L’integrazione di Betasom nella struttura di comando tedesca
di Cristiano D'Adamo
Betasom fu ufficialmente istituita il 1 settembre del 1940 sotto il controllo di due comandi: MARICOSOM (Marina Comando Sommergibili) controllava il personale e le funzioni tecniche ed amministrative mentre SUPERMARINA ne controllava l’attività operativa. MARICOSOM era stata creata nel 1939 dopo la riorganizzazione del Comando Divisione Sommergibili ed aveva i suoi uffici nello splendido palazzo del Ministero della Marina sul lungotevere, a Roma. Il fatto che una base sommergibili fosse sotto il controllo operativo di SUPERMARINA era una eccezione alla pratica e fu il risultato di varie circostanze. Prima di tutto, le dimensioni della base con oltre trenta battelli faceva si che questa fosse peculiarmente grande, inoltre l’ufficiale in comando era molto anziano (un vice ammiraglio), ed in fine la base sarebbe stata integrata con il comando navale tedesco già in esistenza.
In fatti, per consentire l’integrazione delle forze italiane con gli U-boot dell’Ammiraglio Donitz, il comando italiano diramò le necessarie direttive. La decisione di integrare le forze italiane con quelle tedesche fu dettata da necessità sia organizzative sia tattiche. Tatticamente, i tedeschi non avevano il numero necessario di battelli per impedire il traffico navale britannico, ed i sommergibili italiani avrebbero assistito dando questo vantaggio numerico. Operativamente, sarebbe stato pericoloso se le due forze avessero operato indipendentemente l’una dall’altra creando la possibilità di aumentare la possibilità di perdite dovute ad azioni amiche. Dopo tutto, i tedeschi non erano i soli sommergibili in Atlantico dato che i battelli britannici erano sempre in agguato lungo le coste della Francia occupata. Ma anche se ufficialmente alle dipendenze di B.d.U., il comando sommergibili tedesco, la base italiana aveva molta indipendenza ed il diritto di preservare gli interessi italiani. Sin dalla creazione della base, ufficiali di grande talento sia tedeschi che italiani contribuirono a mantenere un vero spirito cameratesco. Il primo ufficiale di collegamento tedesco fu Franz Hans Rosing, più tardi sostituito da Franz Becker. Da parte italiana, questa funzione fu ricoperta dal C.C. Fausto Sestini per l’intera durata del conflitto. Il quartiere generale tedesco fu stabilito nella cittadina di Royan, sulla sponda opposta della Gironda da La Pallice, e più tardi fu trasferito molto più a nord a Nantes. L’integrazione delle forze italiane prevedeva l’utilizzazione delle difese tedesche gia in esistenza e la creazione di alcune nuove. Il porto di Bordeaux ed i cantieri navali erano sotto il controllo della Difesa Marittima della Guascogna con quartiere generale a Royan. Il comando navale locale dipendeva da quello regionale di Parigi ed era organizzato sotto la 4a divisione navale al comando del Kapitän zur See Lautenschlager che nel 1944 fu sostituito dal Kapitän zur See John. Il quartiere generale di Parigi era al comando dell’ammiraglio Kranche, ed era ufficialmente noto come il Oberbefehslhaber des Admirals West, ma il 22 giugno del 1940 fu rinominato Oberbefehslhaber des Admirals Frankreichs. Questo comando era principalmente responsabile per il personale e le strutture logistiche. Il comandante, l’Ammiraglio Karl-Georg Schuster, fu sostituito nel 1941 dall’Ammiraglio Otto Schultze che a sua volta nell’agosto del 1942 fu sostituito dall’Ammiraglio Wilhelm Marschall. L’Ammiraglio Karl-Georg Schuster fu l’ufficiale di stato maggiore responsabile delle prime ispezioni delle istallazioni francesi lungo la costa atlantica e si assume che sia stato il primo a visitare le istallazioni poi occupate dalla Regia Marina. La IV Divisione Navale includeva l’VIII Flottiglia che a sua volta era organizzata in vari gruppi. La flottiglia era equipaggiata con 15 dragamine del tipo M35, M39 e M40. Questi battelli avevano dislocavano dalle 755 alle 908 t.s.l. ed erano armati con due cannoni da 105 mm e mitragliatrici antiaeree. L’VIII flottiglia era al comando del Kapitäleutnant Kamptz con quartier generale in Royan, ma i dragamine erano distribuiti tra varie basi e più precisamente Royan, Pouillac e La Pallice. A detta di Francis Sallaberry, il famoso storico bordolese, la 28a flottiglia era di base a Pauillac ed era comandata da Korvettenkapitän Bidingmaier. Questo gruppo era formato da 15 dragamine del tipo M40. Le difese navali includevano anche una flottiglia alquanto inusuale, la 2a Flottiglia “Sperrbrecher”, cosi spesso menzionata nei resoconti italiani. I “rombi ostacoli” erano al comando del Kapitäleutnant Körner e di base a Royan. Questa strana flottiglia includeva piroscafi di vario tonnellaggio dalle 480 alle 7.090 t.s.l. ( il piroscafo Saurland). Questi piroscafi furono militarizzati con l’istallazione di cannoni navali da 105 mm e mitragliatrici antiaeree da 37 e 20 mm. Il loro compito era di incontrare i sommergibili in mare aperto e scortarli aprendo una rotta tra le mine magnetiche lanciate dalla R.A.F. o posate dalla Royal Navy. Inoltre, questi piroscafi servivano da scorta per i violatori di blocco in arrivo e partenza. La difesa dei canali di navigazione nella zona di Bordeaux era la responsabilità della 4a Flottiglia, un gruppo di circa 28 unità in gran parte importate dalla Germania. Queste unità erano armate con mitragliatrici di piccolo calibro e cannoni da 88 mm. I moli e l’arsenale, come gia detto, erano alle dipendenze della Kriesgmarine. Il primo ufficiale responsabile fu Kapitäleutnant Siegfried Punt che nel novembre del 1942 fu sostituito dal Kapitäleutnant Heinrich Wagner il quale mantenne il comando fino al gennaio del 1944, dopodiché, dal gennaio all’agosto del 1944, il comando fu la responsabilità del Kapitäleutnant Carl Weber, un ingegnere.. La difesa della città di Bordeaux fu alle dipendenze della Wehrmacht, l’esercito tedesco. Il settore era organizzato sotto il controllo della I armata al comando del Colonnello Seiz, il comandante militare di Bordeaux che dal 1942 al 1944 fu sostituito dal Generale KnoergerIl porto e la base sottomarina erano alle dipendenze della Kriegsmarine, mentre l’aeroporto di Merignac era alle dipendenze della Luftwaffe. La Wehrmacht costruì vari bunker inclusi tre in Gradignan, città che ospitò il comando navale italiano. Le difese includevano cannoni antiaerei da 88 e 75 mm e mitragliatrici da 20mm ed alcuni proiettori. |
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